Oggi voglio parlare di paura e lo voglio fare per un motivo preciso:

è iniziato un nuovo anno, ciascuno di noi ha pensato a come vorrebbe che fosse, qualcuno avrà fatto una lista di obiettivi che vuole raggiungere, qualcuno avrà stilato i famosi buoni propositi.

Insomma, ciascuno vorrebbe che il proprio nuovo anno fosse migliore del precedente; e sai cosa può mettersi in mezzo alla realizzazione di tutto questo?

LA PAURA.

“Tutto ciò che vuoi è dall’altra parte della paura”

Jack Canfield

CHE COS’È LA PAURA?

La paura è un’emozione primaria, fondamentale per la sopravvivenza, comune sia agli esseri umani che agli esseri animali.

Il Galimberti (dizionario di psicologia) la definisce così:

“Emozione primaria di difesa, provocata da una situazione di pericolo che può essere reale, anticipata dalla previsione, evocata dal ricordo o prodotta dalla fantasia.
La paura è spesso accompagnata da una reazione organica, di cui è responsabile il sistema nervoso autonomo, che prepara l’organismo alla situazione d’emergenza, disponendolo, anche se in modo non specifico, all’apprestamento delle difese che si traducono solitamente in atteggiamenti di lotta e fuga”

È una reazione istintiva, un impulso primordiale, che arriva nel momento in cui percepiamo una situazione di pericolo.

Quindi la paura, in realtà, è protezione verso noi stessi ed è proprio per questo che è importante imparare ad ascoltarla, comprenderne l’origine e diventarne consapevoli.

La vediamo come una nemica invece può essere una grande alleata.

N.B. Può succedere che la paura non sia scatenata dalla percezione di un reale pericolo ma dalla possibilità che possano accadere eventi o situazioni che vengono vissuti con grande disagio (per altri possono essere situazioni “normali”); in questo caso non è più un istinto primario ma esprime uno stato mentale diventando ansia.
A seconda della “gravità” della situazione consiglio di rivolgersi al professionista di competenza (personalmente lo consiglio anche in situazioni che possono essere ritenute “sopportabili”).

COME REAGIAMO ALLA PAURA?

Le reazioni istintive alla paura sono:

  • Fight (attacco)
  • Flight (fuga)
  • Freezing (congelamento)
  • Faint (finta morte)

FIGHT – ATTACCO

“Attaccare” può essere una reazione a un qualcosa che fa paura:
non c’è possibilità di fuga, c’è una minaccia incombente e per rimanere vivo l’essere umano combatte.

L’aggressività e la rabbia spesso nascondono una “paura di qualcosa”.

FLIGHT – FUGA

Quando capita un evento spiacevole, è facile che la reazione sia quella di scappare per mettersi in salvo.

Andando alle origini, poteva essere l’incontro con un animale feroce incontrato nella foresta, oggi può succedere durante brutte esperienze vissute nella vita di tutti i giorni.

FREEZING – CONGELAMENTO

Durante una situazione che crea paura rimanere congelati permette di ragionare sul da farsi (attaccare o fuggire) mentre si rimane immobili in modo da diventare invisibili al “predatore”.

Il Freezing è proprio una situazione d’ immobilità fisica nel quale si valuta la strategia migliore da attuare; se in quel momento si ritiene che l’attacco o la fuga non siano funzionali a quella specifica situazione la reazione virerà verso il Faint, la finta morte.

FAINT – FINTA MORTE

Pensa agli Opossum:
quando si trovano in una situazione di pericolo si fingono morti (non solo loro ma sono l’esempio più noto).

Ecco questa è una reazione causata dalla paura che gli dice “stai fermo, così sembri morto e nessuno ti farà niente” perchè tendenzialmente i predatori prediligono prede vive che gli garantiscano della buona carne piuttosto che morte che potrebbero essere carne avariata.

Noi esseri umani spesso reagiamo esattamente così alla paura (e personalmente l’ho provato sulla mia pelle):
ci fingiamo morti davanti a eventi terribili che ci terrorizzano.

QUALI SONO LE PAURE PIÙ COMUNI?

Nel 2020, quindi anche in conseguenza del periodo storico che abbiamo vissuto, è stata fatta una ricerca su quali fossero le paure più diffuse negli esseri umani (nello specifico in Italia) ed è stata stilata questa lista:

1. Paura dell’abbandono
2. Paura di stare solo in casa
3. Paura di guidare
4. Paura di sentirsi male
5. Paura di non essere amati
6. Paura dei legami
7. Paura d’innamorarsi
8. Paura di cambiare lavoro
9. Paura della felicità
10. Ipocondria
11. Paura di fidarsi degli altri
12. Paura della gravidanza e del parto
13. Paura del tradimento
14. Paura della morte di persone care
15. Paura del contagio

(Tratto da https://www.gqitalia.it/lifestyle/article/paure-piu-comuni-persone).

Tra tutte queste paure, quelle su cui voglio spendere qualche parola in più sono quella del cambiamento e della felicità.

IL CAMBIAMENTO FA PAURA

Fare un nuovo passo, dire una nuova parola, è ciò che la gente teme di più

Fëdor Dostoevskij

La paura del cambiamento nasconde sotto di sé la paura dell’ignoto.

Sempre per una questione di sopravvivenza, ciò che non conosciamo ci spaventa e il cambiamento, in un qualsiasi ambito della vita, ci spinge ad affrontare qualcosa di nuovo che ancora non sappiamo come sarà.

Riuscirò ad affrontarlo?
Mi piacerà?
Riuscirò ad abituarmi?
Mi troverò bene?
Cosa comporterà?
Saprò gestirlo?

Queste e molte altre sono le domande che ci facciamo; dove siamo e quello che facciamo adesso lo conosciamo e sappiamo come affrontarlo e gestirlo, il nuovo è tutto da costruire dentro e fuori.

Mentre la paura del cambiamento è abbastanza conosciuta e sulla bocca di molti, quella della felicità è meno nota.

LA PAURA DELLA FELICITÀ

È la nostra luce, non la nostra ombra, quella che ci spaventa di più

Nelson Mandela

“Com’è possibile avere paura di essere felici? Tutti vogliono esserlo!” pensano la maggior parte delle persone.

E invece no, molti affermano di voler essere felici ma quello che poi gli accade dentro è tutt’altra storia.

Ovviamente, la felicità ha un significato diverso per ciascuno di noi:
c’è chi si sente felice a vivere in un modo e chi in un altro, c’è chi prova felicità per una cosa chi per un’altra.

Ma mi chiedo “Per quale motivo solo pochi di noi riescono davvero a scegliere la propria felicità?”

Potrebbe essere rassegnazione, potrebbe essere la convinzione che niente potrà mai cambiare oppure potrebbe essere abitudine a determinate emozioni che quelle legate alla felicità non sappiamo gestirle non conoscendole. E da qui la paura.

È una paura spesso inconsapevole ma molto più comune di quanto si possa pensare.

DOV’È L’INGHIPPO?

Appurato che la paura è un’emozione primaria e che è sano provare paura essendo un istinto primordiale, dov’è il “problema”?

Questo nasce nel momento in cui lasciamo che la paura che proviamo condizioni tutta a nostra vita arrivando a bloccarla totalmente; spesso capita che la paura di qualcosa non permetta la Vita ed è questo l’inghippo.

È necessario imparare a non farsi condizionare dalla paura.

Il che non vuol dire non sentirla ma vuol dire imparare a osservarla, comprenderla, accettarla.

Ha un senso di esistere, ci vuole dire qualcosa e solo ascoltandola e accogliendola possiamo trasformarla da nemica ad alleata.

Possiamo farci amicizia, dobbiamo farci amicizia.

Osserviamoci quando abbiamo paura, diventiamo consapevoli di ciò che proviamo, approfondiamo il perchè lo proviamo e agiamo.

Non lasciare che la paura prenda il sopravvento:
le Amiche, quelle con la A maiuscola, sono preziose consigliere, ci insegnano tanto, ci aiutano a riflettere e a comprenderci, ma non sono loro a decidere per la nostra vita.

L’unica persona che ha il diritto di scegliere per la tua vita sei tu.

“Aver paura è una cosa.
Lasciare che la paura ti afferri per la coda e ti faccia girare come una trottola è un’altra”

Katherine Paterson

DUE DELLE COSE CHE PUOI FARE CON ME…

…PER TUTTE LE ALTRE, SPULCIA IL SITO!

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